Decreto Salva Casa: Le Nuove Tolleranze Costruttive

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Il Decreto Salva Casa del 2024 ha portato con sé una serie di importanti novità per semplificare la burocrazia e favorire la regolarizzazione di edifici esistenti. Una delle modifiche più significative riguarda l’introduzione di nuove tolleranze costruttive, che semplificano e ammettono alcune difformità rispetto ai progetti originali. Questa modifica è particolarmente rilevante per chi lavora nel settore edilizio, sia professionisti che privati cittadini, e potrebbe aprire nuove opportunità di regolarizzazione senza dover affrontare pesanti interventi.

Cosa Cambia con le Nuove Tolleranze Costruttive?

Prima del Decreto Salva Casa, la conformità alle normative urbanistiche e edilizie richiedeva che ogni costruzione rispettasse esattamente quanto previsto dal progetto approvato. Piccole differenze, come una variazione nelle misure di una finestra o l’errata dimensione di una stanza, potevano comportare la necessità di interventi correttivi, con il rischio di incorrere in sanzioni o difficoltà nel vendere o affittare l’immobile.

Con l’introduzione delle nuove tolleranze costruttive, il Decreto Salva Casa stabilisce che le difformità minori rispetto ai progetti approvati non comportano più la necessità di interventi drastici, se si rientra entro determinati limiti. In sostanza, sono previsti scostamenti ammessi in base alla superficie utile dell’immobile.

Queste tolleranze possono riguardare:

  • Misure di spazi interni, come stanze e corridoi, che possono essere leggermente più piccoli o più grandi rispetto a quanto indicato nel progetto.
  • Modifiche alla posizione di finestre, porte o altri elementi, che non pregiudicano la funzionalità e la sicurezza dell’immobile.
  • Difformità minori in opere secondarie, come il rivestimento di pareti o la costruzione di strutture accessorie.

Quali Sono i Benefici delle Nuove Tolleranze Costruttive?

  1. Semplificazione e velocizzazione delle pratiche edilizie: Grazie a tolleranze più ampie, molte piccole difformità possono essere sanate senza la necessità di presentare progetti complessi o affrontare procedure burocratiche lunghe e costose.
  2. Regolarizzazione degli immobili irregolari: Molti edifici realizzati in passato con piccole modifiche non conformi alle normative attuali possono ora essere facilmente messo in regola, aumentando il valore dell’immobile e la sua commerciabilità.
  3. Flessibilità per i costruttori e i progettisti: Le nuove tolleranze danno maggiore libertà ai professionisti del settore, che potranno operare con margini di errore più ampi senza rischiare di compromettere la validità delle loro opere.
  4. Migliore gestione degli edifici esistenti: Le tolleranze consentono una gestione più fluida degli spazi e delle costruzioni, riducendo la necessità di modifiche strutturali drastiche in caso di piccole incongruenze rispetto ai progetti iniziali.

Un Passo Verso la Sostenibilità e l’Efficienza del Settore

Le nuove tolleranze costruttive non solo semplificano la regolarizzazione degli abusi edilizi minori, ma contribuiscono anche a un approccio più sostenibile e orientato all’efficienza del settore. Ridurre la burocrazia e permettere a tanti immobili di essere regolarizzati senza interventi pesanti significa evitare inutili sprechi di risorse e abbattere i costi per i proprietari di casa, senza compromettere la sicurezza e la qualità delle costruzioni.

Le Nuove Tolleranze Costruttive Un Cambiamento Importante nel Settore Edilizio

Le nuove tolleranze costruttive introdotte dal Decreto Salva Casa (Decreto Legge 30 aprile 2024, n. 36) sono misure che consentono alcune difformità rispetto al progetto approvato, senza dover affrontare sanzioni o interventi correttivi pesanti. Queste tolleranze riguardano principalmente piccole modifiche rispetto alle misure originali di un immobile, consentendo un margine di errore che fino ad oggi non era ammesso, se non con la necessità di sanatoria o ristrutturazioni.

Le principali tolleranze costruttive introdotte dal decreto sono:

  1. Tolleranze sulle dimensioni degli ambienti:
    • È possibile che le dimensioni di stanze, corridoi, e altri ambienti differiscano leggermente rispetto al progetto iniziale, senza compromettere la funzionalità dell’edificio. Ad esempio, la superficie di una stanza potrebbe essere leggermente più grande o più piccola di quanto previsto dal progetto.
  2. Modifiche nelle aperture:
    • Le finestre e le porte possono essere leggermente spostate o avere dimensioni diverse rispetto a quanto previsto nel progetto, purché non vengano alterate in modo significativo le caratteristiche di illuminazione o ventilazione degli ambienti.
  3. Difformità minori nelle opere secondarie:
    • Riguarda interventi come la posa di rivestimenti, la costruzione di muri di separazione non strutturali, o altre opere che non influiscono sulla sicurezza o sulla stabilità dell’edificio.
  4. Variazioni nella posizione di impianti e strutture:
    • Possono essere tollerate piccole variazioni nella posizione di impianti tecnici, come tubazioni, cavi elettrici e altro, se queste non compromettono il funzionamento degli impianti stessi o la sicurezza dell’edificio.
  5. Tolleranze in relazione alla superficie utile:
    • Le tolleranze sono maggiori quanto più grande è la superficie dell’immobile. Questo significa che in edifici di dimensioni maggiori è consentito un margine di errore più ampio rispetto agli edifici di dimensioni più piccole.

Le tolleranze costruttive sono espresse come percentuali che variano a seconda delle dimensioni dell’immobile. In pratica, più grande è l’edificio, maggiore è la tolleranza consentita per le difformità rispetto al progetto originale.

Scaglioni delle tolleranze costruttive previste dal Decreto Salva Casa:

  1. Immobili con superficie utile fino a 50 m²:
    • Tolleranza consentita fino al 5% rispetto alle dimensioni previste nel progetto originale. Questo significa che una variazione di 5 cm su una superficie di 1 metro (100 cm) può essere tollerata senza dover presentare una sanatoria.
  2. Immobili con superficie utile tra 50 m² e 150 m²:
    • Tolleranza consentita fino al 3%. Per un edificio con una superficie di 100 m², per esempio, una variazione di 3 cm per metro lineare è accettabile.
  3. Immobili con superficie utile superiore a 150 m²:
    • Tolleranza consentita fino al 1,5%. In edifici di dimensioni superiori, la tolleranza si riduce per garantire una maggiore precisione nelle costruzioni, pur mantenendo una certa flessibilità.

Esempi pratici di tolleranza:

  • Un immobile di 80 m² con una tolleranza del 3% consente una variazione di circa 2,4 m² (80 m² x 0,03).
  • Un immobile di 200 m² con una tolleranza dell’1,5% può permettere una variazione di 3 m².

Vedi anche: Decreto Salva Casa, le principali novità introdotte